“Per la stragrande maggioranza degli animali del pianeta lo stress è una crisi a breve termine, dopodiché o finisce lo stress o è la fine per loro […].
Numerose prove suggeriscono che le malattie da stress insorgono, nella maggior parte dei casi, perché troppo spesso mettiamo in moto un sistema fisiologico che si è sviluppato per rispondere a emergenze fisiche acute ma che noi attiviamo per lunghi periodi con le nostre continue preoccupazioni per il mutuo, i rapporti sociali, la vita lavorativa”.
Robert M. Sapolsky,
Perché alle zebre non viene l’ulcera?
Tensioni mentali e tensioni fisiche
Apro con questa citazione sullo Stress perché le tensioni mentali vanno di pari passo con tensioni fisiche (e viceversa) che non sempre sappiamo riconoscere o notare. E perché anche per le tensioni fisiche vale lo stesso concetto di attivazione e disattivazione: che devono essere misurate ed adeguate: se prolunghiamo uno sforzo oltre misura, non importa se consapevole e finalizzato o meno, obbligatoriamente ci stancheremo di più e attingeremo in misura superiore alle nostre risorse. Ma le nostre risorse sono infinite?
Stress fisico
Vi sarete accorti ogni tanto anche voi, casualmente, di tenere sotto sforzo muscoli che in realtà non hanno nessun motivo di esserlo. Magari state tenendo la borsa della spesa con una presa fin eccessiva, o con il braccio piegato anziché disteso. Oppure state stritolando il mouse del vostro personal computer durante studio o lavoro a distanza, o il telefonino mentre scorrete gli ultimi post sui Social. Alle volte questa cosa ci capita perfino a letto, quando ci accingiamo al riposo, o nel bel mezzo del sonno.
Lasciar andare il corpo
Bene: i nostri muscoli si stancano sia che li usiamo per qualcosa di utile, sia che li usiamo per qualcosa di inutile o eccessivo. Riducete la presa e loro -nonché voi- faticheranno meno. Riducete la presa, lasciate andare e acquisiranno l’abitudine a farlo, così da non restare contratti e tesi quando non necessario.
Il nostro cervello, infatti, impara e si ricondiziona di continuo. In genere gli servono più o meno tre o quattro settimane ma è in grado di trasformare un nuovo impegno in una abitudine che non richiede più alcuno sforzo. Ed è lui che controlla anche la nostra muscolatura, nonché la psiche: e i due elementi si influenzano a vicenda.
Il che significa che se ci impegniamo un po’ all’inizio saremo ripagati con anni di facilità a venire e che possiamo insegnare ai nostri muscoli […e non solo] a non trattenere la fatica dello Stress quotidiano. Sarete così voi stessi a conservarvi in ordine tra uno e l’altro degli appuntamenti mensili di mantenimento e prevenzione che siamo soliti fissare in Studio.
L’auto trattamento
Quindi, tutti i giorni, tre o quattro volte al giorno, in momenti assolutamente casuali e mai uguali della vostra giornata: fermatevi. Ed eseguite una scansione del vostro corpo.
Risalite con l’attenzione dalla punta di ciascun piede fino all’ombelico e poi ripetete lungo l’altro arto. Controllate il tronco, entrambe le braccia e le mani una alla volta, le spalle, il collo e i muscoli della fronte e del viso.
E rilasciate ogni singolo segmento quando lo notate contratto. Ripetete e ripetete, pomeriggio dopo mattina e giorno dopo giorno.
Troverete per esempio che la nostra fronte è spesso corrugata, che le spalle stanno sollevate verso le orecchie e che questa posizione è faticosa e inefficiente. O che stanno chiuse in avanti, anziché aperte e rilassate. Noterete che curve e posizione della vostra schiena mentre lavorate in smart working sono innaturali, forzate o richiedono un dispendio di fatica muscolare; e che per lavarvi i denti, o per fare le pulizie, state impugnando spazzolino e scope come se pesassero tonnellate, o che le gambe stanno contratte mentre potete stare benissimo in piedi semplicemente ‘poggiando sulle ossa’, senza alcun (apparente, per la precisione) sforzo muscolare.
Insegnare alla mente
Acquisite consapevolezza e lasciate andare più volte al giorno tutto i giorni: interromperete così il circolo vizioso della tensione che si consolida nel nostro corpo e vi muoverete progressivamente più agili, leggeri e fluidi. E con il tempo avrete forse la fortuna di notare che questo mollare la presa, questo lasciar andare, interessa anche la nostra mente e i problemi che stiamo affrontando.